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Ascolta il tuo Respiro

Tu sai cosa significa ascoltare il tuo respiro?

Hai mai sentito il suono del tuo respiro? E’ silenzioso? Rumoroso? Come lo definiresti?

Lo sai che il suono del tuo respiro contiene anche tutto ciò che non hai detto, tutte le volte che non hai pianto, tutta l’aria trattenuta da anni?

Allora, poiché spesso capita che le persone non hanno mai ascoltato il proprio respiro, oggi ti regaliamo questa meditazione guidata, condotta da Alfonso Guizzardi per aiutarti a riconciliarti con tutto il tuo potere interiore, grazie all’incontro con il suono del tuo Respiro.

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BreathBalance®: come funziona

Il BreathBalance® può essere considerato una metodologia in cui non si apprende l’ennesima tecnica di respirazione, ma è finalmente una strada per disimparare ciò che ci ha impedito finora di respirare pienamente.

Il respiro del BreathBalance® è chiamato “cosciente e coerente” perché permette di sciogliere tutte quelle tensioni muscolari che comprimono la forza vitale senza darle libero accesso.

Le tensioni nascoste dietro le corazze muscolari che, chi più chi meno ci portiamo addosso nella vita, finiscono per corrodere il nostro corpo fino al punto da farci perdere il contatto con le nostre capacità innate dell’energia in espansione.

Attraverso il BreathBalance® diventiamo spontaneamente in grado di rinascere in un nuovo corpo che diventa spontaneamente libero di tutto ciò che lo aveva finora imprigionato.

Come?

Attraverso il respiro cosciente e coerente e grazie a microesercizi psicofisici adattati su misura per chi desidera affidarsi al BreathBalance®  come percorso di ri-educazione  vibratoria.

 

Per saperne di più, è in uscita il volume BREATHBALANCE® (il Respiro cosciente e coerente), Ed. Sì di Alfonso Guizzardi e Nicoletta Ferroni

BREATHBALANCE®: CHE COS’E’?

LA NOSTRA FORMAZIONE MODULARE prevede la partecipazione ai seguenti tre corsi che si possono frequentare liberamente, senza doverne fare uno prima o uno dopo. Secondo le date che troverai nella città a te più vicina.

RESPIRO E CORAZZE MUSCOLARI

ANIME IN CAMMINO

CREO QUELLO CHE SENTO MENTRE LO DICO

per poi poter accedere ai 5 big. Per saperne di più dei 5 Big, puoi leggere l’articolo di cui sopra.

RESPIRO E TRATTO CARATTERIALE

 Se ci poniamo lo scopo di trovare una relazione tra la modalità respiratoria e i tratti caratteriali potremmo quindi notare che esistono varie macrotipologie di respirazione.

  1. La respirazione muscolare o toracica, caratterizzata da una rigidità della parte superiore del dorso e del collo, come se la persona si stesse continuamente trattenendo, con una tendenza verso la iper-espansione del torace: la persona non vuole lasciar uscire nulla di pregiudizievole, come ad esempio potrebbe essere un’emozione: costoro hanno un ritmo rigido e costante del respiro che riesce, proprio per questo, ad essere dissociato dai sentimenti sottostanti. Reich metteva in evidenza che il militarismo ricorre costantemente a questo tipo di corazza muscolare inducendola nei soldati: pancia in dentro, spalle indietro e petto in fuori; infatti è presente nel tratto rigido e coatto/fallico. Ciò comporta anche fisicamente una serie di problematiche legate alla salute: una tendenza all’aumento della pressione del sangue, a palpitazioni e ansia, e, in alcuni casi gravi, con il perdurare di tale situazione, anche all’ingrossamento del cuore.
  2. La respirazione intestinale, che si ha quando la parete intestinale funziona in modo anormale: invece di rilassarsi ed espandersi durante l’inspirazione, essa s’indurisce formando una massa compatta. L’espirazione può sciogliere questa contrazione solo in parte; perciò questa massa rimane. Tale caratteristica è tipica dell’individuo masochista che tenta di eliminare sensazioni intestinali dolorose comprimendo l’addome e, invece, paradossalmente riproduce il dolore ristabilendo la forte tensione muscolare. I pazienti con questa modalità respiratoria e tratto caratteriale spesso lamentano un’insopportabile “pressione” allo stomaco o la presenza di una sorta di “cintura” che li stringe mentre in altri invece c’è una particolare sensibilità in alcuni punti della pancia che diventano dolenti o sensibili al tatto; ma tutti hanno una inspiegabile paura di ricevere un colpo all’addome. Scrive Lowen, allievo di Reich e fondatore della bioenergetica, che può essere definita anche come respirazione paradossale, perché i movimenti del torace e dell’addome  sono contrapposti anziché  essere armonici e coerenti: il torace sale mentre l’addome scende e viceversa. Si potrebbe anche evidenziare come il modello energetico viene trasferito dal sistema intestinale al sistema respiratorio in quanto la si nota in individui che esposti a situazioni talmente nauseanti da far loro desiderare di vomitare (il veleno della paranoia) o in individui esposti a situazioni di umiliazione anale e di disgusto per il contenuto intestinale (il pantano del masochismo).
  3. Respirazione come suzione invece si ha in persone con una struttura caratteriale opposta rispetto al rigido/coatto/fallico che, abbiamo visto più sopra, adotta una respirazione toracica o muscolare. Il torace e l’addome in questo tipo di respirazione sono sgonfi anziché tronfi: pare non esservi tensione muscolare nella parte anteriore del corpo; lo sgonfiamento della struttura corporea orale e delle caratteristiche del carattere che, Lowen ha così ben descritto, si rileva in questa modalità respiratoria: l’individuo non sembra aver un timore nei confronti dell’aria che entra nei suoi polmoni, piuttosto manifesta un atteggiamento appreso che deriva dai movimenti della suzione: è deluso e insoddisfatto non solo per la mancanza o qualità di cibo ma anche di aria. L’impressione di non riuscire, nemmeno con gli sforzi più intensi, a raggiungere un soddisfacimento nella suzione (il flusso e la qualità di latte materno era indipendente dalla volontà del bambino), viene trasferita alla respirazione e la persona spesso manifesta fame d’aria, teme di ingoiarla e di succhiarla.
  4. La respirazione uterina indica che la persona fa movimenti respiratori impercettibili come se temesse di sentire i suoi stessi suoni e movimenti. Questa caratteristica si adatta alla struttura caratteriale dello schizoide (e di tratti a bassa densità energetica come il borderline) basata sul convincimento di non aver diritto di esistere. In altri termini c’è un’inibizione dei movimenti respiratori verso il mondo e questi movimenti sono sostituiti da un’inibizione globale che richiama l’immobilità del feto. Si ritiene che frenare i movimenti respiratori in modo così continuo indichi un timore di far entrare dentro di sé “l’altro” (il mondo) attraverso la respirazione e un desiderio di ritornare al tranquillo mondo dell’utero. Reich ha descritto questa modalità respiratoria riferendosi a un paziente schizofrenico da lui trattato, dal respiro leggero ed impercettibile come di qualcuno riluttante o incapace a nascere, mentre la respirazione profonda può far nascere in questi soggetti (schizoidi) la sensazione di morire per annegamento.

Nicoletta Ferroni e Alfonso Guizzardi, tratto dall’articolo contenuto in Il Grande Libro di Medicina e Psicologia Vibrazionale, a cura di Alfonso Guizzari, ed. Sì.

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