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RISOLVERE la difesa del Trauma con il BreathBalance®

Il BreathBalance® è una metodologia di lavoro con il respiro profondo che si concentra nel rimuovere le resistenze fisiche ed emotive che impediscono alla naturale respirazione, già presente, dentro di noi di emergere in tutta la sua potenza.

La respirazione che avevamo alla nascita è quanto di più vicino al “respiro perfetto”… e che abbiamo perso solo perché abbiamo dovuto proteggerci dagli eventi della vita, dai mille dolori , separazioni, irritazioni o risentimenti che la vita ci ha proposto. Ad ognuno di questi, una parte di noi si è irrigidita, ha perso elasticità, disponibilità al movimento , curiosità e naturalezza. Ad ogni singola lacrima versata o urlo soffocato, abbiamo dovuto tendere i muscoli del collo, del torace o ridurre il movimento del diaframma . Ad ogni paura abbiamo contrapposto una muscolatura delle spalle tesa e un torace tronfio, mentre ad ogni svalutazione inflittaci abbiamo accusato il colpo nel petto, infossandolo, e siamo diventati più piccoli, per non essere visti; e ci siamo ingobbiti sotto il carico delle troppe responsabilità con un torace sofferente ed una schiena dolente.

Il BreathBalance® non lavora sul Trauma, bensì sulla corazza che abbiamo costruito con il Trauma e che, in un certo qual modo, se ci ha permesso di andare avanti ci costringe ancora oggi di rivivere, dentro di noi, gli effetti del Trauma.

Sciogliere le tensioni con il proprio respiro profondo, permettere al nostro torace di ritornare morbido e flessibile, essere coscienti del nostro ventre e di come possiamo farci attraversare da una vera e propria onda ristoratrice sono esperienze impagabili, che un poco alla volta trasformano dall’interno il nostro Sé.

Per seguire un percorso formativo in BreathBalance® o per sperimentare una seduta visita il sito www.breathbalance.it

 

BREATHBALANCE®: CHE COS’E’?

LA NOSTRA FORMAZIONE MODULARE prevede la partecipazione ai seguenti tre corsi che si possono frequentare liberamente, senza doverne fare uno prima o uno dopo. Secondo le date che troverai nella città a te più vicina.

RESPIRO E CORAZZE MUSCOLARI

ANIME IN CAMMINO

CREO QUELLO CHE SENTO MENTRE LO DICO

per poi poter accedere ai 5 big. Per saperne di più dei 5 Big, puoi leggere l’articolo di cui sopra.

RESPIRO E TRATTO CARATTERIALE

 Se ci poniamo lo scopo di trovare una relazione tra la modalità respiratoria e i tratti caratteriali potremmo quindi notare che esistono varie macrotipologie di respirazione.

  1. La respirazione muscolare o toracica, caratterizzata da una rigidità della parte superiore del dorso e del collo, come se la persona si stesse continuamente trattenendo, con una tendenza verso la iper-espansione del torace: la persona non vuole lasciar uscire nulla di pregiudizievole, come ad esempio potrebbe essere un’emozione: costoro hanno un ritmo rigido e costante del respiro che riesce, proprio per questo, ad essere dissociato dai sentimenti sottostanti. Reich metteva in evidenza che il militarismo ricorre costantemente a questo tipo di corazza muscolare inducendola nei soldati: pancia in dentro, spalle indietro e petto in fuori; infatti è presente nel tratto rigido e coatto/fallico. Ciò comporta anche fisicamente una serie di problematiche legate alla salute: una tendenza all’aumento della pressione del sangue, a palpitazioni e ansia, e, in alcuni casi gravi, con il perdurare di tale situazione, anche all’ingrossamento del cuore.
  2. La respirazione intestinale, che si ha quando la parete intestinale funziona in modo anormale: invece di rilassarsi ed espandersi durante l’inspirazione, essa s’indurisce formando una massa compatta. L’espirazione può sciogliere questa contrazione solo in parte; perciò questa massa rimane. Tale caratteristica è tipica dell’individuo masochista che tenta di eliminare sensazioni intestinali dolorose comprimendo l’addome e, invece, paradossalmente riproduce il dolore ristabilendo la forte tensione muscolare. I pazienti con questa modalità respiratoria e tratto caratteriale spesso lamentano un’insopportabile “pressione” allo stomaco o la presenza di una sorta di “cintura” che li stringe mentre in altri invece c’è una particolare sensibilità in alcuni punti della pancia che diventano dolenti o sensibili al tatto; ma tutti hanno una inspiegabile paura di ricevere un colpo all’addome. Scrive Lowen, allievo di Reich e fondatore della bioenergetica, che può essere definita anche come respirazione paradossale, perché i movimenti del torace e dell’addome  sono contrapposti anziché  essere armonici e coerenti: il torace sale mentre l’addome scende e viceversa. Si potrebbe anche evidenziare come il modello energetico viene trasferito dal sistema intestinale al sistema respiratorio in quanto la si nota in individui che esposti a situazioni talmente nauseanti da far loro desiderare di vomitare (il veleno della paranoia) o in individui esposti a situazioni di umiliazione anale e di disgusto per il contenuto intestinale (il pantano del masochismo).
  3. Respirazione come suzione invece si ha in persone con una struttura caratteriale opposta rispetto al rigido/coatto/fallico che, abbiamo visto più sopra, adotta una respirazione toracica o muscolare. Il torace e l’addome in questo tipo di respirazione sono sgonfi anziché tronfi: pare non esservi tensione muscolare nella parte anteriore del corpo; lo sgonfiamento della struttura corporea orale e delle caratteristiche del carattere che, Lowen ha così ben descritto, si rileva in questa modalità respiratoria: l’individuo non sembra aver un timore nei confronti dell’aria che entra nei suoi polmoni, piuttosto manifesta un atteggiamento appreso che deriva dai movimenti della suzione: è deluso e insoddisfatto non solo per la mancanza o qualità di cibo ma anche di aria. L’impressione di non riuscire, nemmeno con gli sforzi più intensi, a raggiungere un soddisfacimento nella suzione (il flusso e la qualità di latte materno era indipendente dalla volontà del bambino), viene trasferita alla respirazione e la persona spesso manifesta fame d’aria, teme di ingoiarla e di succhiarla.
  4. La respirazione uterina indica che la persona fa movimenti respiratori impercettibili come se temesse di sentire i suoi stessi suoni e movimenti. Questa caratteristica si adatta alla struttura caratteriale dello schizoide (e di tratti a bassa densità energetica come il borderline) basata sul convincimento di non aver diritto di esistere. In altri termini c’è un’inibizione dei movimenti respiratori verso il mondo e questi movimenti sono sostituiti da un’inibizione globale che richiama l’immobilità del feto. Si ritiene che frenare i movimenti respiratori in modo così continuo indichi un timore di far entrare dentro di sé “l’altro” (il mondo) attraverso la respirazione e un desiderio di ritornare al tranquillo mondo dell’utero. Reich ha descritto questa modalità respiratoria riferendosi a un paziente schizofrenico da lui trattato, dal respiro leggero ed impercettibile come di qualcuno riluttante o incapace a nascere, mentre la respirazione profonda può far nascere in questi soggetti (schizoidi) la sensazione di morire per annegamento.

Nicoletta Ferroni e Alfonso Guizzardi, tratto dall’articolo contenuto in Il Grande Libro di Medicina e Psicologia Vibrazionale, a cura di Alfonso Guizzari, ed. Sì.

RISOLUZIONI STORICO-GENETICHE

Nei corsi del BreathBalance® RISOLUZIONI STORICO-GENETICHE I-II esploreremo il grande ostacolo che impedisce a un’anima di evolversi serenamente, senza incontrare quella solitudine che fa sì che gli esseri umani nel corso di generazione in generazione si uniscano in incarnazioni in cui cercare, senza trovare disperatamente, quel grande amore da cui ci si sente separati.

La risposta la troviamo nel mistero della Fiamma gemella.

Due fiamme gemelle nascono come Anime “siamesi” separate per motivi di evoluzione. E quindi va da sé che esiste solo un’Anima Fiamma gemella.

Si separano per apprendere alcune lezioni, lavorare sulle ombre, e superare diverse prove. Sono state create simultaneamente e quando si reincontrano nell’incarnazione e si guardano è come se guardassero se stessi. L’intento uno della loro Anima è ri-sincronizzarsi solo in seguito alla liberazione reciproca.

Quando si incontrano hanno un’attrazione molto forte a livello spirituale, non sempre sessuale.

Stando insieme avvertono completezza, appagamento, a meno che si incontrano al momento ancora non esatto, ovvero quando non sono abbastanza mature dal punto di vista evolutivo.

Oppure il loro processo di convivenza può essere ostacolato da interferenze di altre anime, figure che si oppongono al ricongiungimento.

Questo può accadere perché le fiamme gemelle unite emanano una Luce immensa, più forte di quella prodotta dalle anime compagne o gemelle che si sono risvegliate. E la Luce, si sa, definisce tutte le Ombre, le loro ma anche quelle altrui. E chissà che le Anime Fiamme Gemelle non siano “scomode” proprio per insegnare primariamente a se stesse e poi agli altri come conciliare gli opposto che si nascondono in tutti noi: Animus e Anima, Yin e Yang, Luce e Buio.

E’ un dono incontrare fisicamente una fiamma gemella, ma al contempo è anche qualcosa di assai impetuoso.

E’ ben differente dall’incontro con un’anima gemella compatibile o meno.

Con una fiamma sai che stai incontrando quella parte di te che ami e che temi e che solo tu conosci. Quella parte nascosta e buia che eviti di mostrare agli altri. Quella parte luminosa che tanto desideri che gli altri conoscano di te.

E quando te la trovi di fronte non sei tu a innamorartene, ma la tua Anima si unisce in Amore con la sua Fiamma e non può farne a meno.

Non è un innamoramento tra anime gemelle o compagne. No, è qualcosa di molto più intenso. Ami e detesti la tua fiamma. Senti quello che sente, pensi quello che pensa e sai esattamente quando ti pensa, cosa pensa e come ti pensa.

Si condividono abilità, progetti, sogni, ma purtroppo, in base a quanto hai accettato e integrato la tua ombra, sai costruire o distruggere se accetti di cooperare con la tua fiamma gemella.

E non sto parlando di progetti materiali né filosofici. Sto parlando di progetti dell’Anima.

Uno degli escamotage per riuscire ad accettare che una fiamma gemella sia entrata nella nostra vita fisicamente è accettare che posso accettare quella parte identica a me guardandola con Amore a 360 gradi.

Con una fiamma gemella si condivide lo stesso campo energetico. Particolarmente il campo elettromagnetico del cuore è condiviso.

Per questo motivo non è possibile cocreare una relazione sana con una fiamma gemella se non abbiamo accettato di riconoscere quella parte di noi che nascondiamo.

E per relazione non intendo una relazione sentimentale ma qualsiasi relazione, anche amicale o lavorativa in cui basta guardarsi negli occhi e sapere che cosa l’altro sta co-creando con noi.

Insieme si cresce e si guarisce. Non c’è via di scampo. Se la vita ti ha donato l’incontro fisico con la tua fiamma gemella, prima di incarnarvi avevate già pattuito di farlo quindi sei pronta, sei pronto, per imbarcarti sulla nave della rinascita della tua, della vostra anima, se ti ami.

Più ti ami, più la tua fiamma gemella si amerà. Più si amerà, più tu ti amerai.

Qual è la funzione più sacra di questo incontro fisico:

  • Amare incondizionatamente, e questo prevede che entrambi le fiamme sappiano vivere individualmente senza doversi fondere nei progetti che hanno stabilito prima di incarnarsi. Anche se scelgono di dividersi, la loro unione è più forte di qualsiasi altra unione. Possono comunicare anche a migliaia di chilometri.
  • Amarsi senza condizioni, due fiamme gemelle non hanno da imparare reciprocamente come due anime gemelle o compagne. Due fiamme hanno da amare se stesse senza bisogno dell’altra fiamma. Annullando totalmente l’illusione che la tua fiamma ti ama come non ti ha mai amato nessuno.
  • Riconoscere il progetto della loro Anima, due fiamme gemelle hanno lo stesso identico progetto animico ma nell’incarnazione hanno anche abilità diverse. Per questo quando si incontrano fisicamente possono competere. Sanno che le modalità di adempimento dell’altro al proprio progetto sono le stesse ma non comprendono come mai l’altra fiamma fa cose diverse. E qui c’è solo da osservare e comprendere la giustezza del modo in cui la nostra fiamma fa diversamente da noi seppure adempie allo stesso progetto.
  • Riconoscere la differenza degli intenti dell’Anima: due fiamme gemelle hanno lo stesso progetto animico ma sono animate da intenti differenti. Per questo al livello materico nell’incarnazione portano in gioco atteggiamenti diversi che una fiamma può non condividere dell’altra fiamma.
  • Ti accorgi che sei davanti alla tua fiamma gemella, se sei in un risveglio profondo e la desideri tanto quanto desideri separartene.
  • Quando arriverà il giorno in cui non desideri più fonderti né separartene, avrete guarito le ferite postume alla vostra separazione animica.
  • La relazione con la fiamma gemella è la strada verso l’illuminazione. Ciò che la tua fiamma gemella sviluppa in te, non potrà farlo nessun altro.
  • Il tempo non è fondamentale in queste relazioni. Sono allineate al tempo universale.
  • Datti tempo. Dalle tempo.
  • Se il dolore è stato insopportabile in alcuni giorni, la tua fiamma potrebbe aver conosciuto moltissimo quella sofferenza nel suo stesso animo.
  • Entrambi avete percorso lo stesso percorso. Per uscire da quella sofferenza, riconosci il tuo valore e riconoscigli il suo valore, anche lontano da te.
  • Ricordati che – come con alcune anime gemelle – anche la fiamma può essere incarnata in una persona del tuo stesso sesso.

 

Solo riconoscendo quanta disperazione c’è nel bisogno impossibile di “ri-unirsi” potremo sanare intere generazioni di abusi, soprusi, delusioni e illusioni.

E i nostri antenati, laddove sono, beneficeranno del nostro contributo all’affrancamento dalla nostra fiamma gemella. E il nostro dna, in cui vibrano ancora rancori e risentimenti trans-generazionali, rilascerà tutto l’odio, grazie al lavoro incondizionato che sapremo fare con quella fiamma animica da cui provengo all’origine dei tempi.

Lo scopriremo e respireremo in RISOLUZIONI STORICO-GENETICHE I-II del nostro BreathBalance®.

Buon Respiro cosciente e coerente!

ASTROLOGIA EsSOTERICA

Una volta frequentato il corso del nostro BreathBalance® ANIME IN CAMMINO e scoperto il mio intento dell’anima nel verticale e il relativo progetto animico nell’orizzontale, e individuato le componenti di vibrazioni e risonanze nel corso FAMIGLIE D’ANIME, a questa visione puramente energetica subentra un’altra componente: la funzione.

Ovvero: a che cosa servo nella vita?

Nell’incarnazione siamo venuti ad assolvere a una funzione. Serviamo a qualcosa più che a qualcuno, ma attiriamo qualcuno per servire a qualcosa e quel qualcosa non è mai inutile.

Tuttavia spesso ci possiamo sentire inutili perché stiamo assolvendo a una funzione che non è allineata con il nostro intento dell’anima, per cui facciamo, diciamo, abbiamo, senza avere chiarezza su quello che ci sta accadendo.

Può accadere nelle relazioni a 2, ma anche nel collettivo, per questo entriamo facilmente in crisi su quello che viviamo.

Prima di incarnarci la nostra anima ha un intento che “anima” il progetto animico nell’incarnazione.

Il progetto animico si articola poi in intenti orizzontali (ovvero intenti dell’incarnazione) a partire dalla nostra nascita. Gli intenti possono essere: l’intento di nascita, l’intento dell’infanzia, dell’adolescenza, dell’anno, del mese, della settimana, del giorno. Possono essere intenti anche collettivi, non solo personali. L’importante è che tutti gli intenti del progetto animico, sulla scia dell’intento dell’anima, siano il “carburante” che dona gioia di vivere. Possiamo cambiare i nostri intenti del progetto animico, man mano che ci accorgiamo che ci donano sempre più gioia di vivere. Difficilmente sentiamo gioia se scegliamo intenti altrui solo per accontentare qualcuno. La nostra anima per prima ci dirà che non funziona. E come lo fa? Sintonizzandoci sulla scontentezza.

Tuttavia non possiamo cambiare la nostra funzione. Abbiamo una unica funzione che va riscoperta per assolverla e per riconnetterla con gli svariati intenti dell’incarnazione che possiamo scegliere continuamente in allineamento con l’intento dell’anima.

Il gioco sta nel rendere più sacra, ovvero più divina possibile, la nostra funzione attraverso l’onesta intercettazione del nostro intento dell’anima. E una funzione è sacra quando è totalmente allineata all’intento dell’anima. Solo allora diventa sacra e solo quando diventa sacra può chiamarsi funzione dell’anima nell’incarnazione e quando è tale, il progetto animico è completato in totale allineamento con tutti gli intenti a partire dall’intento dell’anima. Questa è la felicità pura in cui tutto avviene al momento giusto, al posto giusto, con le persone giuste.

Se siamo sintonizzati con questo gioco di intenti, cogliamo l’attimo con più semplicità.

Se siamo sconnessi, è più facile che non cogliamo l’attimo e continuiamo a vivere rincorrendo sogni che non sono nostri.

Lo snodo sta nel sentire quanta gioia sentiamo nel fare ciò che facciamo ogni istante della nostra vitA, SMETTENDOLA di proiettare sugli altri il senso di precarietà con cui siamo abituati a vivere un vita troppo piena o molto vuota.

“Respireremo” ed “Esploreremo” queste dinamiche e questi risvegli nei corsi di BreathBalance®: ASTROLOGIA Essoterica I-II attraverso il ri-conoscimento energetico della propria carta natale.

Buon respiro cosciente e coerente!

FAMIGLIE D’ANIME

Quello che abbiamo esplorato e “respirato” nel corso del BreathBalance ®, ANIME IN CAMMINO, lo approfondiamo nel corso FAMIGLIE D’ANIME andando a individuare che tipo di relazione animica intessiamo nella nostra sfera individuale e collettiva, cominciando subito a soffermarci sulla differenza vibrazionale tra Anime compagne e Anime gemelle.

Con un’anima gemella posso quasi sempre avere qualcosa in comune da compiere al livello del nostro progetto animico, mentre con un’anima compagna, anche se la relazione può durare tutta la vita, potrei avere programmi di realizzazione animica diversi, proprio perché provenendo dalla stessa Famiglia d’Anime ambiscono a fare “esperienza” diversa rispetto alla vibrazione da cui provengono.

Due Anime gemelle provengono da due Famiglie d’Anime, ma il percorso di crescita e di risveglio è molto simile.

E secondo quanto la vibrazione di entrambi è disposta a modularsi crescendo insieme, il loro gemellaggio porta all’evoluzione di entrambi, rendendo sempre più compatibile la loro evoluzione.

Se la compatibilità tra due Anime è scarsa non significa che non potranno farcela a crescere insieme. Significa che vanno piuttosto individuati e sanati eventuali patti e voti fatti in altre esistenze parallele o nella vita tra le vite. Ovvero accordi presi anche “violentemente” in casi in cui si sono perse o sono state separate con dolore.

In questi casi se l’attrazione è molto forte si può scegliere di sanare ciò che è rimasto in sospeso oppure di rimandare a qualche anno più avanti il lavoro di risanamento perché spesso accade che incontriamo un’anima gemella poco compatibile al momento non esatto per l’evoluzione di entrambi.

Potremmo così poi “adattarci” ad altre Anime gemelle più compatibili o Anime compagne che incontriamo, anche se non sentiamo quella stessa attrazione di prima. Sono queste le Anime di transizione con cui possiamo comunque portare avanti una interessante evoluzione, senza però sentire quell’Unione sacra a cui aneliamo.

 

Potremmo poi reincontrare quell’Anima gemella da cui ci sentivamo molto attratti che nel frattempo è cresciuta come noi, lontano da noi, e riprendere il lavoro di crescita insieme. Oppure potremmo aver incontrato un’altra Anima gemella a noi più compatibile e iniziare un’altra ri-evoluzione e dimenticarci completamente della precedente Anima gemella con cui aveva avuto diverse difficoltà precedentemente.

 

A tutti noi è capitato almeno una volta nella vita di esserci innamorati di qualcuno con cui abbiamo vissuto non poche difficoltà; un qualcuno per cui avremmo fatto di tutto, e poi dopo qualche anno scoprirci felici con un’altra persona e ricordarci il precedente partner come qualcuno con cui non c’è stato nulla di importante.

 

Tuttavia quando parliamo di Anime gemelle non si intende per forza di anime con cui dobbiamo avere una relazione sentimentale e sessuale. Si può trattare anche di relazioni lavorative e sociali di diversa natura con cui avere una attrazione mentale e anche spirituale.

Quando poi un’Anima gemella compatibile o con cui abbiamo lavorato alla “compatibilità” animica diventa anche un partner di vita e abbiamo gli stessi o simili intenti dell’Anima e progetti animici, allora possiamo definirlo/a un compagno/a divino/a, ovvero un essere spirituale incarnato in un’esistenza comune di Anime.

 

Al di là di qualsiasi accanimento spirituale, può accadere che in una vita abbiamo da fare l’esperienza di incontrare ed evolverci con un partner divino oppure abbiamo da vivere l’esperienza con un partner di vita che non ha in comune lo stesso nostro intento dell’Anima né il nostro progetto animico. Ciò non toglie che se entrambi ci rispettiamo e ci stimoliamo in ciò che le nostre Anime sono venute a svolgere nell’incarnazione, la relazione può essere, se non proprio sacra, come tra due compagni divini, altrettanto sana.

In nessun caso le Anime hanno da completarsi, ma sempre da evolversi insieme, altrimenti la relazione rimane una relazione di “appoggio” in cui nessuno dei due esseri può crescere.

 

Mentre esistono tantissime Anime compagne così come tantissime Anime gemelle, il caso di completamento – seppur sempre evolutivo – esiste solo nelle Anime di Fiamme gemelle.

 

Di questo approfondiremo nel corso del nostro BreathBalance®,: RISOLUZIONI STORICO-GENETICHE I-II.

 

Buon respiro cosciente e coerente!

ANIME IN CAMMINO

Tutti noi nasciamo con un intento dell’Anima e con un progetto, per i quali essere qui in questo momento: a volte ciò non ci è chiaro, talaltra abbiamo come una intuizione, ma spesso ne siamo ignari, avendone solo una sensazione.

Nel corso ANIME IN CAMMINO del nostro BreathBalance®, esploreremo attraverso il Respiro cosciente e coerente, la provenienza della nostra Anima, la vibrazione e la risonanza.

Che cos’è un intento dell’Anima e in cosa differisce da un progetto dell’Anima (altrimenti detto animico)?

L’intento dell’Anima è l’energia verticale (spirituale) che ha portato l’Anima a incarnarsi per adempiere a un progetto animico orizzontale (nella vita di tutti i giorni) attraverso il quale realizzare matericamente la propria evoluzione, qualunque essa sia.

Laddove non siamo a conoscenza di quale intento ci “anima” ad evolverci nel viaggio in corso, è assai complesso che individuiamo il progetto che la nostra Anima intende realizzare.

E non si tratta di realizzazioni altamente filosofiche, né altamente materiali.
Possono esserci persone con progetti animici apparentemente diversi come possedere tante case, o avere tanti figli, o scrivere tanti libri ed essere persone animate dallo stesso intento, per es. l’accoglienza.
In questi progetti ognuna delle tre persone può onorare lo stesso intento in modi concretamente differenti.

Per tale motivo il brancolare nell’incertezza, nell’ombra, riguardo l’enigma interiore: “Che ci sto a fare qui?” riverbera e si amplifica proprio nella relazione con gli altri, in cui quello che vediamo di chi ci sta di fronte non è altro che uno specchio di noi stessi. E spesso quello che vediamo negli altri è esattamente il loro intento dell’Anima che desideriamo contattare laddove abbiamo smarrito il nostro o non ne siamo per niente consapevoli.

Il modo in cui ci relazioniamo con gli altri e come creiamo relazioni di coppia: coniugali, amicali, lavorative ci mostra se stiamo onorando il nostro progetto animico allineato all’intento della nostra Anima, riconoscendo la risonanza con altre anime.

Eppure al di là di ciò che portiamo in gioco nel gioco di Specchi, ognuno di noi cerca sempre di assolvere alla propria evoluzione dell’anima.
In che modo le anime si differenziano al livello di vibrazione? Come si riconoscono? Quando si incontrano?

Iniziamo dalle Anime “familiari” ovvero quelle che provengono dalla stessa Famiglie d’Anime con cui ci re-incontriamo quando ci incarniamo.

Nelle relazioni genitori-figli-parenti-colleghi è facile ritrovare membri della stessa Famiglia d’anime con cui ci siamo già conosciuti e con cui ci rivediamo per continuare ad apprendere certe esperienze lasciate in sospeso ma anche altre. Con alcune di esse potremmo anche intessere una relazione sentimentale di coppia, anche se la vibrazione da cui proveniamo, essendo simile, potrebbe orientarci di più su una relazione sociale-collettiva che su una relazione amorosa di attrazione.

E quando si tratta di attrazione – come fra Anime gemelle – non significa che non possa esserci cooperazione, anzi. Significa piuttosto che possono unirsi Anime gemelle provenienti da due diverse Famiglie d’Anime con vibrazioni diverse e quindi con maggior attrazione proprio perché diverse.
Nel caso di Anime Compagne – benché esistano più teorie – sono tali due Anime che appartengono alla stessa Famiglia d’Anime o da due Famiglie d’Anime diverse ma con vibrazione molto simile.

Tra Anime Compagne può quindi intessersi una relazione interessante e, laddove provengano da Famiglie d’Anime diverse, può iniziare il loro “gemellaggio” a partire dalla vita in corso.

DEI DETTAGLI ENERGETICI negli incontri animici approfondiremo nel corso SUCCESSIVO a questo FAMIGLIE D’ANIME.

Per adesso soffermiamoci su un altro aspetto assai frainteso, ovvero la nostra funzione Sacra, di cui parliamo in un altro articolo di questo blog e che tratteremo in modo esperienziale nei corsi del nostro BreathBalance®: ASTROLOGIA EsSoterica (I-II).

Buon respiro cosciente e coerente!

RESPIRO E CORAZZE MUSCOLARI

Nel  nostro corpo fisico abbiamo cristallizzato le esperienze che ci hanno segnato emotivamente; abbiamo spesso reagito cercando di non sentire il dolore, la delusione, la paura che hanno accompagnato queste esperienze e che pertanto si sono incise nel nostro mondo emotivo e nel nostro corpo: abilmente abbiamo costruito corazze muscolari per proteggerci e a cui siamo talmente abituati da sempre da sembrarci naturali espressioni di noi stessi. In quei punti specifici del corpo il nostro respiro passa (poco) senza ammorbidire la tensione insita nel muscolo.

Nessuno insegna a respirare a meno che non ci si rivolga a un esperto del settore.

In questo corso condotto e ideato da Alfonso Guizzardi e Nicoletta Ferroni, intitolato RESPIRO E CORAZZE MUSCOLARI,  Ogni partecipante che vorrà mettersi in gioco potrà riconoscere la propria corazza, accettarla e ammorbidirla, senza necessariamente abbandonarla per sempre.

Giocheremo con le nostre resistenze, individuando la funzione che hanno assolto nella nostra vita le corazze e potremo scegliere se tras-formare le tensioni o tenercele care per sempre.

A ogni tensione muscolare seguirà l’incontro con l’organo e l’apparato con cui la corazza è diventata complice e da là scopriremo verità molto curiose sul nostro sistema nervoso e non solo. Le ossa ci mostreranno quanto ci sentiamo strutturati; i muscoli quanta forza vitale scorre o non-scorre in noi. Ed il respiro ci mostrerà, sempre più, quanto la vita fluisce nel modo in cui respiriamo o non respiriamo!

Lavoreremo partendo dal nostro concepimento, da come abbiamo vissuto la nostra vita intrauterina, la nostra nascita e il modo in cui siamo stati allattati per arrivare ad essere consapevoli di come ci siamo organizzati e di come possiamo liberarci per vivere pienamente.

LA MAESTRIA DELL’EGO

Si parla tanto di maestri. Ma chi è un maestro?

Forse il maestro è innanzi tutto colui che sa essere maestro a se stesso. Per questo non esiste il vero maestro, perché tutti nell’imparare percorriamo dei passi che spesso sembrano “falsi”.

C’è chi afferma che il “falso maestro” usa la relazione con gli altri per nutrire il suo ego. Ma chi non lo fa?  E soprattutto, che cosè lego?

Molti si illudono di poter vivere senza dover acquietare il proprio ego. Ma anche questa è unillusione nellillusione. Lego è un abito con cui tutti ci mostriamo a noi stessi ancor prima che al mondo. Un abito più o meno gradevole con cui proteggiamo un sé e un io.

Il , inteso come unità complessiva della personalità che abbraccia  conscio e inconscio e lio, come centro strutturato della mente cosciente, il bagaglio cognitivo di cui siamo consapevoli, hanno da essere protetti in qualche modo con un abito comportamentale ed emozionale.

Chi di noi accetta il proprio ego, anzi ancor prima, chi lo riconosce?

Stiamo parlando di qualcosa che ha a che vedere con le reazioni umane, che possono essere meccanismi difensivi o meccanismi protettivi.

Se so scegliere quelli protettivi anziché quelli difensivi, come manifestazione di un ego sintonico e non distonico, già sono avanti nellessere soprattutto maestra di me stessa. Ma non sempre.

E citiamo un esempio. Immaginate uninsegnante che insegna da una tanti anni e che fin dallinizio ha sempre preferito proteggersi anteriormente, anziché difendersi posteriormente, mostrando ai suoi allievi le sue debolezze, i suoi limiti, ma anche le sue evoluzione e i suoi traguardi.

Potremmo dire che è uninsegnante umile, onesta, sincera. Ci sta. Ma potremmo dire anche che è uninsegnante che sta già avendo paura che prima o poi i suoi allievi scopriranno parti di lei che potrebbero non piacere, e quindi anche questa insegnante sta giocando un gioco di potere fasullo.

Oppure immaginiamo uninsegnante che mostra solo i suoi successi, raccontandoli, tenendo però privata la sua vita per paura che vengano alla luce le imperfezionidella sua esistenza.

Immaginiamo anche uninsegnante che è molto accondiscendente con gli allievi, lasciandoli liberi di fare la loro strada con i propri tempi senza s-forzarli, lasciandoli forse bloccati più tempo necessario di quanto rimarrebbero, se questa insegnante avesse il coraggio di spronarli con amore ma con determinazione. O comunque con lamore con cui linsegnante è capace di amare.

Quale delle tre insegnanti vi piace di più? Qual è la più adatta al caso vostro? Forse nessuna delle tre. Forse avete un altro ideale di insegnante perfetta per voi.

Un maestro è colui o colei che sa darvi, nel modo che conosce, quella chiave che serve a voi per aprire il vostro cuore e questa chiave ve la può dare solo quellinsegnante ha già sperimentato questa apertura del cuore, con o senza meccanismi difensivi.

Perché lego lo curi e lo ami, se il cuore sa riconoscere le proprie ferite senza accusare lego di essere un ego ferito. Le ferite appartengono a tutto il tuo sé, a tutto il tuo io, a tutto il tuo ego.

E, senti questa, forse queste ferite non sono neanche solo  tue, ma nascoste nel tuo dna, in eredità chissà da quanti secoli, chissà da chi. Per cui, ego su ego, vedi che cosa accadrà se uno dei tuoi più grandi maestri è proprio il tuo di Ego.

Nicoletta Ferroni,

www.nicolettaferroni.it

 

LA FUNZIONE SACRA anche NELL’INCARNAZIONE

Ti sei mai chiesto a cosa o a chi servi?

Conosci la differenza tra la tua FUNZIONE nel piano ORIZZONTALE e la tua FUNZIONE SACRA nel piano VERTICALE

 Nell’incarnazione siamo venuti ad assolvere a una funzione. SERVIAMO a qualcosa più che a qualcuno, ma attiriamo qualcuno per servire a qualcosa e quel qualcosa non è mai inutile.

Tuttavia spesso ci possiamo sentire inutili perché stiamo assolvendo a una funzione che non è allineata con il nostro intento dell’anima, per cui facciamo, diciamo, abbiamo senza avere chiarezza su quello che ci sta accadendo.

Può accadere nelle relazioni a 2 ma anche nel collettivo per questo entriamo facilmente in crisi su quello che viviamo.

Prima di incarnarci la nostra anima ha un intento che “anima” il progetto animico nell’incarnazione. Il progetto animico si articola poi in intenti orizzontali a partire dalla nostra nascita. Gli intenti possono essere: l’intento di nascita, l’intento dell’infanzia, dell’adolescenza, dell’anno, del mese, della settimana, del giorno. Possono essere intenti anche collettivi, non solo personali. L’importante è che tutti gli intenti del progetto animico, sulla scia dell’intento dell’anima, siamo il “carburante” che dona gioia di vivere. Possiamo cambiare i nostri intenti del progetto animico, man mano che ci accorgiamo che ci donano sempre più gioia di vivere. Difficilmente sentiamo gioia se scegliamo intenti altrui solo per accontentare qualcuno. La nostra anima per prima ci dirà che non funziona. E come lo fa? Sintonizzandoci sulla scontentezza.

Tuttavia non possiamo cambiare la nostra funzione. Abbiamo una unica funzione che va riscoperta per assolverla e per riconnetterla con gli svariati intenti che possiamo scegliere continuamente in allineamento con l’intento dell’anima.

 

Il gioco sta nel rendere più sacra, ovvero più divina possibile, la nostra funzione attraverso l’onesta intercettazione del nostro intento dell’anima. E una funzione diventa sacra quando è totalmente allineata all’intento dell’anima. Solo allora diventa sacra e solo quando diventa sacra può chiamarsi funzione dell’anima nell’incarnazione e quando è tale il progetto animico è completato in totale allineamento con tutti gli intenti a partire dall’intento dell’anima. Questa è la felicità pura in cui tutto avviene al momento giusto, al posto giusto, con le persone giuste.

Se siamo sintonizzati con questo gioco di intenti, cogliamo l’attimo con più semplicità.

Se siamo sconnessi, è più facile che non cogliamo l’attimo e continuiamo a vivere rincorrendo sogni che non sono nostri.

Lo snodo sta nel sentire quanta gioia sentiamo nel fare ciò che facciamo ogni istante della nostra vita.

E su queste tematiche lavoreremo con gioia, “respirandole” nei moduli ANIME IN CAMMINO e a seguire FAMIGLIE D’ANIME.

Nicoletta Ferroni

www.nicolettaferroni.it

 

Formatrice della scuola R.A.BB.I.T.S.® (Rebirthing and BreathBalance International Training School)

www.breathbalance.it

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