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La scala della consapevolezza di Hawkins

David Hawkins è il creatore di una scala detta “scala della consapevolezza” . Secondo le sue ricerche ben l’87% delle persone si trova nel campo delle vibrazioni negative.
Ma ci sono anche buone notizie che emergono dai suoi studi:
  1. Una sola persona che irradia la vibrazione dell’ottimismo, che semplicemente vive e non giudica nessuno, non si risente con nessuno, accetta tutti come sono, senza rendersene conto estingue la negatività di 90.000 persone.
  2. Una sola persona che vive la sua vita in puro amore e rispetto per tutti gli altri esseri viventi, riconoscendo il diritto degli altri ad essere liberi, estingue la negatività di 750 mila persone.
  3. Una sola persona che vive l’energia dell’illuminazione, della felicità e della pace spegne la negatività di 10 milioni di persone.
  4. Una sola persona che vive l’energia della misericordia, unendo il mondo della dualità in un tutto, sentendo e riconoscendo la sua unità, spegne la negatività di 70 milioni di persone.

Cerchiamo quindi di essere quella persona.

Buon respiro a tutti!

Alfonso Guizzardi

La via spirituale

Che cosa intendiamo per “percorrere una via spirituale” oppure “essere una persona spirituale”?

Qualcuno si ritiene spirituale perché fa parte di qualche congrega spirituale, oppure perché pratica yoga o beve tisane allo zenzero e incensa casa ed ogni altro luogo con bastoncini profumati, o perché veste in abiti esotici e dorme a terra su un futon, parla di Feng Sui e cita brani della Bhagavad Gita?

E poi, se lo conosci più intimamente scopri che giudica gli altri, coloro che non stanno facendo il “suo” percorso spirituale, o che non venerano il “suo” Guru, oppure che si sono persino azzardati a fare domande sulla “sua” fede. Ti sembra che sia veramente una persona spirituale?

Magari “essere una persona spirituale” significa semplicemente ricordarsi di essere una scintilla divina, che accoglie amorevolmente l’Altro da Sé e vuole vivere in armonia, coerentemente con il proprio credo e che, per offendere l’Altro da Sé, può anche rinunciare a bere alcoolici o invece può anche mangiare carne.

Insomma riteniamo che sia molto più spirituale avere il coraggio di essere un essere umano piuttosto che atteggiarsi a Guru o discepolo del “vero” Guru.

Pensaci… Quanto sei coraggiosa?

COMUNICARE MEDITANDO

 Anche se non parliamo, comunichiamo sempre!

L’ignoranza è un dono divino, la conoscenza il potere sociale.

Il libro “Pragmatica della comunicazione umana” (Watzlawick) ha posto le basi di un nuovo paradigma della comunicazione evidenziando i seguenti assiomi, che noi nella Formazione del BreathBalance “respireremo” ed “esploreremo” attraverso uno studio dettagliato della biografia di ogni partecipante, ad ogni livello: fisico, emozionale, mentale, spirituale.

IN PSICOLINGUISTICA si insegna che:

Non si può non comunicare

Quando due persone si trovano in un’unità spazio-temporale fanno parte di un processo di comunicazione

Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed uno di relazione

Quando due persone comunicano tra loro si scambiano un certo contenuto e contemporaneamente inviano dei messaggi che implicitamente qualificano la relazione in corso.

La comunicazione è un processo circolare

Ogni sequenza di comunicazione è causa del fenomeno che segue ed effetto di quello che lo ha preceduto.

La comunicazione è verbale e analogica

Gli esseri umani comunicano non solo con le parole, con il linguaggio verbale (o digitale perché composto da segnali discreti come lettere dell’alfabeto) ma anche con il corpo e con la voce (o linguaggio analogico perché offre una rappresentazione continua di ciò che si intende comunicare).

Il processo comunicativo

Comunicazione verbale, non verbale e paraverbale

Dialogo e Negoziazione

La comunicazione verbale è costituita dal linguaggio.

La comunicazione non verbale riguarda:

la postura;
la prossemica;
le espressioni del viso;
i movimenti delle braccia e delle mani;
le comunicazioni cinesiche.

La comunicazione paraverbale riguarda:

il tono;
il volume;
il tempo;
il timbro.

ESPLORANDO IL RESPIRO, E DANDO PIU’ SPAZIO AL RESPIRO, SAPREMO COME/DOVE/QUANDO/QUANTO COMUNICARE ANCHE SENZA PARLARE. IN MODO DA POTERCI ESPRIMERE, ATTRAVERSO UNA FORMA DI MEDITAZIONE DI ASCOLTO DELL’ALTRO.

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