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2. Il nazismo magico e il mito dell’uomo nuovo

Nel XX secolo, Hermann Rauschning rammenta di quanto gli riferì un attendente personale di Hitler, ovvero che una notte Hitler chiamò aiuto, vittima d’incubi. Lo trovò tremante, sudato, in preda al panico, con lo sguardo perso nel vuoto. Gridava:

“È lui! È lui! Lo vedo qui! Lì… lì nell’angolo! Cosa c’è lì …?! L’uomo nuovo vive in mezzo a noi! È qui! Vi confiderò in segreto. Ho visto l’uomo nuovo: è intrepido e crudele e non è di questo mondo. Ho avuto paura davanti a lui”

 

Inoltre, sempre Rauschning, scrive:

“La creazione non è terminata. L’uomo arriva nettamente ad una fase di metamorfosi. L’antica specie umana è già entrata nella fase del deperimento e della sopravvivenza. L’umanità sale uno scalino ogni settecento anni, e la posta della lotta, ad un termine ancora più lungo, è l’avvento dei figli di Dio. Tutta la forza creatrice si concentrerà in una nuova specie. Le due varietà avranno una rapida evoluzione divergente. Una sparirà, l’altra si svilupperà. Essa sarà definitivamente superiore all’uomo attuale… capite adesso il significato profondo del nostro movimento nazionalsocialista? Chi non capisce il nazionalsocialismo che come movimento politico, non ne sa un gran che….”

 

I nazisti non vivevano nella realtà empirica, quella che sperimentiamo ogni giorno, con mille problemi legati alla quotidianità, al mutuo, i figli, la scuola, il lavoro, gli amori, ma in una seconda realtà immaginaria e hanno sacrificato questa umanità concreta, in nome di un’umanità astratta, magica, malamente esoterica.

 

Scrive Eric Voegelin in proposito:

“«Il climax si raggiunge col sogno magico di creare il Superuomo, l’Essere fatto uomo che subentrerà alla misera creatura fatta da Dio. Questo è il grande sogno che prima appariva in modo immaginario nelle opere di Condorcet, Comte, Marx e Nietzsche, e poi pragmaticamente nei movimenti comunista e nazionalsocialista.”

 

La scienza nazista venne impiegata per dare corpo a miti teutonici, a richieste di entità delle basse sfere, non umane: la razionalità formale fu messa al servizio dell’irrazionalità. Tale volontà di rigenerare l’uomo, di ricrearlo attraverso una gestione scientifica della società accomuna il nazismo al comunismo e all’Illuminismo estremo che innerverà il positivismo ottocentesco: Creare l’Uomo nuovo, il Superuomo, che sia ariano o sovietico o altro, non importa.

 

Hitler con la sua guerra lampo in brevissimo tempo conquista l’Europa intera… e avanza anche verso la Russia per incontrare la propria disfatta a Stalingrado.

Dopo Stalingrado. Hitler non sarà più il profeta che il suo popolo e gli alleati hanno creduto che fosse. La sua religione crolla perché Stalingrado non è soltanto la sua disfatta politica e militare, bensì è anche la modifica di una relazione tra forze spirituali. La ruota cambia la direzione in cui gira. I giornali tedeschi usciranno con la listatura a lutto e i racconti della disfatta hanno toni ancora più drammatici delle versioni russe.

Goebbles scrive:

“Rendetevi conto! È tutto un pensiero, è tutto un pensiero, è tutta una concezione dell’universo che subisce una disfatta. Le forze spirituali stanno per essere schiacciate, l’ora del giudizio si avvicina.”

A Stalingrado è la civiltà umanistica che arresta e sovverte il progetto di una civiltà diabolica, magica, non umana, che vuole creare qualcosa con l’uomo ma non per l’uomo.

Continua… (Il nazismo pandemico)